Possiamo dire che non avevamo dubbio, quando nell’immediatezza della sua elezione, non voluta e non richiesta, di Marilena Ciarcia alla Presidenza della Commissione Trasparenza, la stessa consigliera aveva manifestato l’intenzione di dimettersi, accogliendo con evidente imbarazzo quella votazione.
La Ciarcia ha aspettato che l’opposizione trovasse il tempo per fare una riflessione comune, richiesta a più riprese dalla consigliera, ma alla fine ha dovuto costatare il totale disinteresse dell’intero centrosinistra.
L’opposizione infatti non è riuscita a trovare, in dieci giorni, un’ora di tempo per discutere di questo episodio e cercare una linea comune. Marilena Ciarcia a questo punto ha preso carta e penna e, in piena autonomia, ha rassegnato le dimissioni dalla Presidenza della Commissione Trasparenza, dando prova di rispetto istituzionale e di correttezza politica.
Un comportamento corretto e leale, quello della consigliera di Buona Velletri, già noto e in perfetto stile con la sua azione politica e le sue scelte personali.
Non si può dire la stessa cosa del destracentro che governa la città che, venendo meno agli impegni presi sulla nomina del presidente della commissione Trasparenza ( Presidenza che spetta da Statuto alle Opposizioni), rompendo così quel rispetto istituzionale e degli accordi tra le parti, ha deciso con i propri voti una nomina di garanzia.
Neanche l’opposizione però ha brillato in questo frangente. Anzi ha dimostrato tutta la propria inconsistenza. Alla Presidenza della Commissione Trasparenza, che di diritto spetta all’opposizione, era stata indicata Giulia Ciafrei, ma con i voti della maggioranza è stata poi eletta Marilena Ciarcia. Era evidente a tutti che la Ciarcia non aveva responsabilità e non aveva fatto nessun giochino politico per arrivare a quella nomina. Il punto però è cosa hanno fatto i consiglieri di opposizione? A quanto pare ben poco. Nessun passaggio propedeutico con il Presidente Ladaga per far garantire rispetto istituzionale, nessuna risposta politica da tutti i colleghi consiglieri.
Dopo il voto la Ciarcia ha dato immediatamente la disponibilità a dimettersi per condividere un percorso concordato con l’opposizione, al fine di individuare una strategia comune. Per 10 giorni le sue richieste sono cadute nel vuoto, con tutti i consiglieri di opposizione che non hanno proferito parola.
Insomma una opposizione sbrindellata, senza idee, senza un progetto politico, senza prospettive, che naviga a vista, quando va bene.
“Ho atteso dieci giorni per condividere con tutta l’opposizione l’iter da seguire a fronte della mia elezione a presidente della commissione trasparenza – ha detto laconicamente Marilena Ciarcia – In dieci giorni non si è riusciti neanche a mettere in piedi una riunione, nonostante i miei numerosi input e non volendo personalmente restare nel limbo, ho deciso, in piena autonomia, di rinunciare alla presidenza della commissione. – ha puntualizzato la consigliera di Buona Velletri che ha aggiunto – Ovviamente resta l’amarezza nel constatare che, probabilmente, era un problema solo mio e della consigliera Ciafrei“.
A questo punto tutto ritorna in discussione e il Consiglio Comunale dovrà tornare a votare la presidenza della Commissione Trasparenza che spetta all’opposizione. Cosa succederà? Vedremo se tornerà a prevalere il rispetto dei ruoli istituzionali, se l’opposizione comincerà a svolgere il suo ruolo con autorevolezza, o se dovremmo assistere ad un altro teatrino, dove spesso la parte delle comparse la interpretano i consiglieri del centrosinistra.