Torniamo a parlare dei posti riservati alle auto della pubblica amministrazione e dell’autorità di governo (a Velletri l’unica autorità di governo è il Sindaco e quindi si tratta di una formula per prevedere di posto riservato al Sindaco, a meno che non si aspetti nella nostra città una continua visita di ministri della Repubblica).
Avevamo ipotizzato che l’amministrazione avesse trovato un cavillo e lo ha fatto modificando con una delibera di giunta, il regolamento comunale del piano dei parcheggi.
Una delibera di giunta n. 67 del 27 marzo 2024, votata da sindaco e assessori, ad esclusione del vicesindaco Ercoli, gli assessori Neri e Simonetti, assenti alla riunione di giunta.
Nella stessa si legge che: al punto 4 della deliberazione consiliare su citata (il regolamento per la sosta a pagamento votato dal consiglio comunale il 4 ottobre 2010 ndr) dove si evince che “le variazioni che dovessero rendersi necessarie in sede di realizzazione e di gestione saranno formalizzate con provvedimento della Giunta comunale”
Ora se fosse vero tutto ciò, proprio perché quel regolamento è del 2010 andava riportato in commissione e in consiglio comunale. Anche perché con questa delibera si interviene sui parcheggi di viale dei Volsci e prevede anche la realizzazione di tre parcheggi a disco orario di 45 minuti in piazza Cesare Ottaviano Augusto, che non sono stati ancora realizzati, diversamente da quelli destinati alla autorità di governo, resi fruibili immediatamente.
Questo il cavillo, che però non può superare la legge come vedremo più avanti, con il quale sono stati ricavati i 3 stalli destinati alla sosta dei veicoli della pubblica amministrazione e alle autorità di governo.
Abbiamo già detto come l’istituzione sia avvenuta tramite una delibera di giunta che ha modificato il regolamento comunale sul piano dei parcheggi, andando ad aggiungere questa postilla al capitolo dedicato all’istituzione dei posti per i residenti, cosa questa che già solleva delle perplessità in quanto secondo il Tuel (teso unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) la competenza sui regolamenti comunali è il consiglio comunale e non la giunta, ma anche sulla modalità sanzionatoria i dubbi sono davvero tanti.
Infatti, cosa assai importante, i posti per i residenti sono previsti dal codice della strada, mentre non lo sono i posti di nuova istituzione davanti la scalinata del palazzo comunale.
Questo rende complicato anche la applicazione della sanzione per gli eventuali trasgressori. Nonostante sia stato posizionato in bella mostra il segnale di divieto di sosta, non si può infatti procedere con l’applicazione della violazione dell’articolo 7 del codice della strada (quello previsto appunto per i divieti di sosta), e quindi si è trovato l’artificio della violazione del regolamento comunale, equiparando chi parcheggia in quei posti riservati a chi, per esempio, abbandona i rifiuti nelle strade della città, con una multa pertanto superiore a quella prevista dal codice della strada per il divieto di sosta e nemmeno riducibile del 30% se pagata entro i cinque giorni, come previsto per tutte le violazioni al codice della strada.
Questo “artificio” si scontra però con due capisaldi della legislatura italiana, il primo è che una legge dello Stato prevale sempre su un regolamento comunale, e quindi non si può applicare il regolamento comunale quando esiste una legge dello Stato che disciplina la sosta sul suolo pubblico come appunto è il codice della strada.
La seconda quello che prevede che quando ci sono differenti sanzioni per la stessa infrazione, va sempre applicata quella più favorevole al trasgressore.
D’altro canto a Velletri lo stesso arbitrario sistema sanzionatorio è in vigore da un paio di anni anche per la sosta nei posti riservati ai residenti, cosa denunciata anche da un settimanale locale diversi mesi fa e con l’assessore alla Polizia Locale, Luca Quattrocchi, che promise pubblicamente di voler risolvere al più presto quella questione, parlando di situazione già trovata all’atto del suo insediamento alla quale avrebbe trovato subito rimedio.
L’istituzione di questi tre posti e la relativa disciplina sanzionatoria va invece in senso totalmente opposto a quanto ammesso dallo stesso assessore competente.