Settantadue anni fa, il 30 marzo 1952, Velletri venne sconvolta da un terribile boato che risuonò dalle pendici del Monte Artemisio.
Colle Caldara, proprio sopra la Via dei Laghi, a pochi passi dal famoso stradone americano, transito dei militari Statunitensi che da Cassino si dirigevano verso la Capitale, diventò improvvisamente il teatro di una tragedia che avrebbe segnato per sempre la comunità locale.
Quella domenica mattina, un gruppo di bambini innocenti stava giocando attorno a un residuato bellico, ignari del pericolo che si celava in quel rudere di guerra.
Una bomba inesplosa lanciata appunto dagli americani. Erano ragazzi che cercavano del ferro da consegnare al robivecchi per poche lire.
Erano ragazzi che conoscevano affondo il bosco di Velletri. Amavano giocare con semplicità. Erano figli di famiglie tutt’altro che benestanti.
Appena usciti dalla guerra, si stava ancora in una condizione di povertà quasi assoluta.
Ma in un istante, mentre erano in cerchio intorno all’ordigno, esplose inesorabile, portando via dieci vite innocenti: Orlando Bagaglini, 14 anni; Alfredo Borro, 9 anni; Walter Fabrizi, 8 anni; Italo, Mireno e Leandro Petrella, rispettivamente di 13, 9 e 4 anni; Mauro e Marcello Petrella, di 9 e 7 anni; Beniamino e Pierino Zaccagnini, di 12 e 9 anni.
Dieci giovani anime spezzate in un attimo da una guerra che sembrava ormai lontana e che invece portò uno strascico di dolore e disperazione.
La notizia di questa tragedia si diffuse rapidamente, gettando la città nell’abisso della disperazione. Da allora Velletri non ha mai dimenticato quei bambini, rendendo omaggio alla loro memoria in modi diversi, ma sempre con l’obiettivo di tenere vivo il ricordo di quella terribile giornata.
Ogni anno, il 30 marzo, la comunità si riunisce per commemorare il tragico evento e condannare fermamente gli orrori della guerra, ribadendo il proprio impegno per la pace. Una cerimonia solenne si tiene sul luogo dell’accaduto.
Al Cimitero di Velletri, c’è una tomba dedicata e sul luogo della tragedia un monumento che viene costantemente pulito con tanto di descrizione dei luoghi e della tragedia.
La memoria di quei dieci ragazzi rimarrà indelebile nei cuori della comunità di Velletri, come monito per le generazioni future, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.