Questa mattina dalle ore 9,30 si terrà l’81 celebrazione dell’eccidio dei martiri di Pratolungo. Una strage di innocenti avvenuta il 19 febbraio del 1944, un mese circa dopo lo sbarco di Anzio, con la città bombardata e tanti sfollati fuori Velletri.
Nelle campagna di Pratolungo, in direzione Cisterna, avevano trovato rifugio alcune famiglie. Vennero rastrellate dodici cittadini italiani e trucidati dai soldati tedeschi durante una rappresaglia per la morte di un soldato tedesco ucciso da un contadino che voleva difendere la moglie da un tentativo di stupro.
I martiri furono: Nicola Amici, Pietro Ferri, Artemisia Mammucari, Elio Mancini, Achille Mancini, Carlo Martini, Silio Papacci, Enrico Papacci, Renato Priori, Sabatino Raia, Palmiero Casini e Gerardo Ramiccia.
Artemisia Mammucari a cui è intitolata una strada a Velletri, era incinta quando venne trucidata dai nazisti che erano accampati a Velletri.
Oggi l’Amministrazione comunale e la locale sezione dell’ANPI celebreranno questo eccidio, con una cerimonia che avrà inizio alle 9,30 con il ritrovo del gonfalone della città di Velletri, delle associazioni, dei cittadini. Alle 10 la commemorazione alla stele commemorativa e successivamente il corteo si sposterà presso il monumento eretto a memoria nel luogo dell’eccidio poco distante.
Proprio questo monumento sarebbe in pericolo in quanto il nuovo tracciato della bretella autostradale Cisterna Valmontone dovrebbe passare proprio sul luogo dell’eccidio.
Per questo motivo i cittadini si stanno mobilitando per impedire che il tracciato della bretella vada a far rimuovere il monumento dell’eccidio.
L’Anpi di Velletri, sezione Edmondo Fondi ha predisposto un ricordo per la ricorrenza dell’81 eccidio dei Martiri di Pratolungo che riportiamo di seguito
Era di sabato, il 19 febbraio 1944 a Pratolungo, nelle campagne della nostra Città: Velletri.
Meno di un mese prima ad Anzio, erano sbarcati gli Alleati.
La Guerra, le sue atrocità di colpo si materializzano nella campagna, tra vigneti a riposo, orti e fossi.
Un luogo sicuro dove trovare riparo e nutrirsi, non come la Città che aveva già subìto due pesanti bombardamenti.
L’illusione, con la caduta del Fascismo il 25 luglio 1943 e il successivo armistizio del 8 settembre 1943, si dissolve.
La Guerra non si sarebbe fermata alla porta di casa.
Diventa un incubo e finisce in tragedia.
La vicenda dei Martiri di Pratolungo è simbolo della nostra storia locale e segno universale che travalica il tempo e i luoghi.
Migliaia di civili inermi uccisi per rappresaglia, giovanissimi ragazzi messi in divisa da entrambe le parti, strappati alle famiglie a migliaia di km per non fare più ritorno alle loro vite.
Così distanti, ma così uguali.
Tutti uniti in una tragedia che ogni volta cambia per sempre anche la vita ai sopravvissuti.
Dice Sami Modiano:
Tutto davanti a questi occhi!
Oggi, domani e poi domani fino alla fine dei giorni, non vogliamo chiudere questi occhi.
L’uomo per essere tale dovrà prima o poi ripudiare la guerra e diventare un vero animale.
Eh già, perché nessun animale è in grado di procurare così tanto dolore ad un suo simile.
Ci vediamo a Pratolungo, con un fiore, un sorriso e la determinazione per la Pace, come quella del Partigiano morto per la Libertà.
W l’Italia W la Pace!