La mobilitazione dei comitati e dei cittadini contro il progetto di ampliamento della Fassa e Bortolo di Artena, sarà sicuramente un argomento che terrà alta l’attenzione per le prossime settimane, anche alla luce della azioni che si stanno mettendo in campo, non ultime le manifestazioni pubbliche con a capo i sindaci dei territori.
Ieri infatti, oltre ai sindaci di Lariano, Cori, Artena, il vicesindaco di Colleferro, presenti anche il sindaco di Rocca Massima Mario Lucarelli, e gli assessori all’ambiente di Valmontone, Cisterna di Latina, di Artena e Cori, Matteo Leone, Luca Zampi, Costanzo Pompa.
L’attenzione è alta, ma gli amministratori presenti pochi e questo sarà già il primo impegno che il Comitato e il Sindaci presenti dovranno prendersi per fare in modo che questa vertenza diventi la vertenza dell’intero territorio.
In questo senso vanno interpretate le parole del Presidente del Comitato Giuseppe Mancini. Proprio Mancini ha voluto sottolineare quale sarà lo sforzo da produrre per scongiurare che l’ampliamento della Fassa e Bortolo si realizzi compromettendo il territorio. Ha chiesto consapevolezza, coraggio e trasparenza nelle decisioni, quella che è mancata fino ad oggi.
“Una precisazione è d’obbligo, il Comitato non è contrario alle imprese e agli imprenditori. Siamo consapevoli del valore che le aziende potrebbero portare alla nostra comunità in termini di occupazione, sviluppo economico, le imprese soso il motore della economia e delle comunità dove si insediano, ed abbiamo tutto l’interesse a vedere crescere e prosperare chi investe in questo territorio” Ha detto Mancini, che ha precisato il punto di vista del Comitato
“Tuttavia è essenziale che questa crescita avvenga nel rispetto delle nostre tradizioni, della nostra storia, del nostro territorio e soprattutto della salute pubblica. Non possiamo e non dobbiamo sacrificare questi valori fondamentali sull’altare dello sviluppo economico.” Ha aggiunto il Presidente
“La Fassa e Bortolo è una realtà industriale di rilievo e il suo ampliamento potrebbe portare numerose sfide. Vanno valutati attentamente gli impatti ambientali della salute pubblica, sociali ed economici di questa espansione. Vorremo che venga attuta una politica industriale che valorizzi il territorio, che protegga le nostre risorse naturali ed assicuri un futuro sostenibile per le future generazioni” Ha aggiunto Mancini
“In questi ultimi mesi abbiamo assistito a scontri dialettici della nostra classe politica in cui qualcuno faceva osservare che siamo un’area tra le più sfavorite del Lazio e che dovremmo sostenere i privati che intendono investire e creare lavoro. Altri invece hanno detto che non si può trattare il patrimonio storico e naturale di Artena come se non avesse un valore inestimabile. Ci è parso di risentire gli echi delle discussioni avvenute in altre realtà italiane come il petrolchimico di Priolo o l’Ilva di Taranto” Ha puntualizzato il presidente del Comitato cittadino
“Vicende che dovrebbero averci insegnato che indurre i cittadini a scegliere tra occupazione e tutela ambientale è una logica ingiusta e per certi versi criminale che andrebbe contrastata in ogni modo.” Afferma Mancini. Va anche detto che l’ampliamento della Fassa e Bortolo non porterebbe però un aumento significativo di occupazione, visto che si parla di una ventina di nuovi posti di lavoro, molto pochi per un’area depressa.
“Chiediamo alle istituzioni locali e regionali, che ogni decisione in merito a questo ampliamento, ma anche per eventuali future proposte da parte di altri imprenditori, venga presa con ponderazione, trasparenza, partecipazione attiva dei cittadini. Auspichiamo che venga trovato un equilibrio tra lo sviluppo economico e tutela ambientale, tra progresso e conservazione delle nostre radici storiche e culturali” Ha chiesto il Presidente del Comitato che ha concluso dicendo
“Chiediamo alle autorità di lavorare con consapevolezza, conoscenza, competenza e coraggio per prendere le dovute decisioni che siano vantaggiose per tutta la nostra comunità e per i cittadini dei comuni limitrofi. Solo attraverso un confronto aperto e costruttivo possiamo sperare di trovare le migliori soluzioni per il nostro futuro“
Parole dettate dalla difficoltà della situazione ma che sono altresì anche una richiesta di modus operandi per arrivare a definire una volta per tutte questa vicenda, che ha molte lacune e punto oscuri che tutti auspicano vengano chiariti.